PROYECTO PREMIO LABEL

PROYECTO PREMIO LABEL



Proyecto LABEL equipo from Matías Miguel Clemente on Vimeo.

 
Che cos’è Granada, due ricerche, un solo cammino?

E' un’esperienza di ricerca basata sullo scambio che abbiamo realizzato quest’anno con il liceo Miguel de Cervantes di Granada, un documentario girato tra la città andalusa e Torino. Abbiamo realizzato un lavoro di approfondimento su due temi che ci interessavano particolarmente, a partire da argomenti noti grazie alle lezioni di quest'anno. Abbiamo scoperto che tali argomenti sono collegati e si intrecciano con una serie di valori trasversali: la collaborazione, la generosità, la curiosità, l'apertura mentale, lo spirito di lavoro, la tolleranza, valori che riteniamo fondamentali per vedere nascere e crescere in noi giovani europei italiani uno spirito di convivenza e di identità, di appartenenza ad un ente quale l'Europa, vivendo nel nostro piccolo, in Italia, questi grandi valori, nelle nostre case, con le nostre famiglie, con i compagni, nei nostri viaggi.
In primo luogo, il punto di partenza, per l'appunto lo scambio con Granada: ci è servito per approfondire le nostre conoscenze sull'epoca della Riconquista spagnola e dei regni andalusi, rendendoci consapevoli del passato multiculturale del sud d’Europa, riconoscendo le profonde radici arabe, ebree e cristiane del continente. Abbiamo imparato così come queste tre culture sono legate tra di loro, e a noi europei, non solo nella lingua spagnola, ma anche nella scienza, nella letteratura e nella cultura mediterranea. In una dimensione più ampia e utile, secondo noi, abbiamo imparato a capire, a prendere coscienza di un altro valore, ancora più alto: quello del rispetto. Abbiamo imparato a rispettare coloro che ogni giorno cercano un luogo per vivere, per lavorare, come lo cercarono i nostri antenati in altri periodi della storia, e come oggiggiorno continuano a cercare migliaia di persone in tutto il mondo, anche gli italiani; come magari faremo noi stessi.
Il protagonista del secondo argomento della ricerca è un poeta universale, granadino per di più: Federico García Lorca. La sua figura ha superato i confini di Granada, ha esplorato e raggiunto tutto il mondo, e sia la sua poesia che la sua vita sono diventate, da una parte, esempio di impegno con i meno fortunati socialmente, e dall’altra, simbolo del rifiuto dei conflitti bellici, dei comportamenti intolleranti e dell’omofobia. Lorca stesso ha pagato con la vita le sue scelte estetiche, politiche, personali, e dopo la morte è diventato icona di tolleranza. 
 
Chi ha realizzato questo documentario, e chi vi ha partecipato?

Il lavoro è stato svolto dalle classi 3°G e 3°P del nostro liceo, che appartengono alla sezione spagnola. Noi, Esther Biasizzo e Francesco Gili, siamo stati scelti dai nostri compagni quali “direttori artistici” del documentario, per coordinare ed ellaborare la ricerca con le proposte e gli aiuti dei nostri compagni. Il risultato finale è dovuto anche alla collaborazione di altri elementi che desideriamo ringraziare: il nostro liceo e i suoi dirigenti; il liceo Miguel de Cervantes, che ha voluto partecipare allo scambio e i cui studenti e professori ci hanno dato una mano con idee e presenze a Granada; i nostri docenti, che ci hanno incoraggiati, guidati e sostenuti, e, infine, le nostre famiglie vere e di adozione, perché entrambe hanno aperto le porte di casa e il cuore affinché per una settimana a Torino e una settimana a Granada ci fosse un membro in più. 
 
Come è stato realizzato?
 
Abbiamo diviso il lavoro in tre “fasi”:
La prima è iniziata prima dello scambio, quando non sapevamo ancora di voler portare a termine questa ricerca: è incominciata durante le lezioni di Storia e di Letteratura. La professoressa Gómez ci ha fatto conoscere il periodo storico del medioevo in Europa e in Spagna, la fase della Riconquista, la convivenza fra culture, i conflitti religiosi, le migrazioni successive. Il professor Gabaldón ci ha presentato la figura di Lorca, la sua poesia e gli aspetti fondamentali della sua vita, insistendo particolarmente sul valore e il ruolo dell'arte contro la guerra e sulla necessità della tolleranza per convivere tra cittadini, tra persone. Al liceo, infine, abbiamo incontrato i nostri corrispondenti granadini, presenti ad alcune lezioni e collaboratori grazie alle loro conoscenze sugli argomenti trattati.

La seconda fase è iniziata salendo sul pullman che ci portava in aeroporto: abbiamo cominciato a riprendere luoghi, scenari, momenti, personaggi; a intervistare professionisti ed esperti quali la storica Justina Castillo, il poeta Juan José Castro, la direttrice della Casa di Lorca, una guida ufficiale de La Alhambra. Questa fase non si sarebbe potuta portare a termine senza la collaborazione dei nostri corrispondenti spagnoli, che ci hanno aiutato a livello sia teorico che pratico.
La terza fase corrisponde alla selezione e montaggio delle immagini che abbiamo incluso nel documentario, compilate e riassunte nei tre minuti disponibili previsti dal bando del Premio Label. 
 
Come ci ha trasformati Granada, due ricerche, un solo cammino?

Delimitare l’impatto di questa esperienza è molto difficile poiché sono davvero numerose le cose che abbiamo scoperto e imparato, sia a livello di gruppo, sia in quanto individui, e sia in senso culturale che umano. Diventa perciò complicato provare a riassumere tutti gli elementi. Volevamo però evidenziare alcune considerazioni: ci siamo resi conto di quanto siamo capaci di fare con un po’ di buona volontà; di quanto è soddisfacente scoprire e goderci i risultati dei nostri sforzi. Abbiamo realizzato un documentario con gli stessi strumenti, le stesse tecnologie che usiamo tutti i giorni: i video, i cellulari, anche la chat. Abbiamo come frutto un video che ci emoziona perché ci ricorda il lavoro fatto, ma anche il sentimento di appartenenza ad una squadra dove tutti abbiamo giocato. Abbiamo scoperto quanto è stimolante affrontare gli argomenti sul campo, vedendo trasformarsi l’esperienza didattica in qualcosa di concreto, tangibile, addirittura creato da noi. La traccia che ci rimane è indelebile e la useremo anche negli nostri viaggi in giro per il mondo. Abbiamo scoperto quante cose abbiamo in comune con gli adolescenti spagnoli, ed europei in generale, quante tradizioni e origini ci accomunano, quante vicende storiche ci avvicinano, quanto peso ha la storia e come ci unisce. Infine, abbiamo preso coscienza dell'importanza e della necessità di un'educazione comune e parallela.

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